“Sull’amore” di Paolo Crepet

Poco prima dell’inizio della quarantena, siamo incappati nel saggio “Sull’amore” di Paolo Crepet, psicologo e psicoterapeuta, e le tematiche affrontate e le relative recensioni online ci hanno convinti a leggerlo. Il libro tratta principalmente cinque macro argomenti, sviluppandoli secondo l’esperienza professionale e il punto di vista dell’autore: innamoramento, gelosia, eros, abbandono e il coraggio dei sentimenti. La lettura di questo saggio si è rivelata indubbiamente interessante (potrete cogliere il sarcasmo nelle nostre parole solo procedendo con la lettura) e per questo motivo abbiamo scelto di parlarne con voi. Se siete interessat* a saperne di più, continuate a leggere!

Crepet apre il volume con un’analisi dell’innamoramento e dei concetti di amore, cotta e infatuazione, esponendoli in modo chiaro e preciso. Affrontando la grande tematica dell’amore, l’autore presenta numerosi spunti di riflessione rivolti a qualunque fascia d’età. Paolo Crepet parla infatti a nonn*, genitori e figli*, evidenziando una carenza di comunicazione tra le diverse generazioni: quanti genitori non parlano ai/alle figli* di sentimenti ed emozioni, preferendo ignorare o vietare determinati comportamenti? Quanti si chiedono se il/la figli* sia felice nell’attuale relazione, invece di limitarsi a etichettare il rapporto in questione come “giusto” o “sbagliato”? Quanti si focalizzano solo su aspetti che nulla hanno a che fare con il concetto più profondo di amore?

In tutto questo, l’autore critica la società che ci spinge a credere che le emozioni “estreme” siano da nascondere, portandoci a prediligere un’esistenza “normale” e conforme agli standard sociali. La stessa critica viene sollevata quando si arriva a parlare della comunicazione di coppia, troppo spesso carente, superficiale o addirittura inesistente, di cui si ignora il ruolo fondamentale, e dell’importanza di passare del tempo da sol* con se stess*. Sulla scia delle critiche legate alla comunicazione e alla fiducia reciproca, Crepet arriva a parlare della gelosia, affrontandola sotto diversi punti di vista e mostrando quanto possa essere malsana e distruttiva. Pagina dopo pagina, vengono trattati temi come la gelosia ossessiva, il controllo costante del* partner, la possessività e le conseguenze che tutto questo può avere su un rapporto.

Proseguendo con la lettura, si giunge poi alla sezione dedicata all’eros, nella quale l’autore sottolinea come l’erotismo sia molto più di qualcosa di fisico, illustrandone la sua presenza ovunque: nell’arte, nella natura, nei colori e nei suoni. Eros è affidamento, fiducia, ricerca. Anche in questa parte del libro non mancano ovviamente le critiche di Crepet nei confronti della società, spiegando come un genitore debba sapere quando sta entrando nella sfera intima del* figli* e considerarla con discrezione, parlando di sentimenti ma evitando di esprimere un giudizio. Gli adulti dovrebbero infatti aiutare i/le ragazz* ad esprimere liberamente l’erotismo, senza repressione e censura.

Superata questa sezione, il libro ha però iniziato a risultarci stridente, stereotipato e a tratti escludente. Per tutto il volume, l’autore cerca di spiegare concetti e idee facendo riferimento a moltissimi esempi e paragoni; su questo nulla da dire, fare esempi è utile per illustrare meglio un’idea astratta e presentarla in modo ancora più chiaro a chi legge. Peccato che ogni singolo esempio (e nel libro ce ne sono almeno cento) sia pesantemente eteronormato. Si parla di amore, di rifiuto, di eros? E allora facciamo solo esempi che includano una relazione monogama tra un uomo e una donna. Da questo punto di vista, il libro è fortemente binario, distingue nettamente i due generi di cui sopra – spesso generalizzando e parlandone in modo stereotipato – e si focalizza solo sulle relazioni eterosessuali. Non vengono MAI prese d’esempio relazioni omosessuali, coppie non monogame, altre identità di genere o orientamenti sessuali, preferendo rimanere sul caro e comodo standard uomo-donna.

Come detto prima, il libro presenta spesso questi due generi in modo stereotipato: la donna come essere delicato la cui risposta sessuale sarà legata a parole e carezze, l’uomo come rude e legato all’eccitazione visiva. Se anche potessimo chiudere un occhio su queste generalizzazioni, ci sono altri aspetti che non possiamo e non vogliamo ignorare, come il fatto che il libro presenti un’idea di relazione esclusivamente monogama. Va beh, direte voi, l’autore non è proprio giovanissimo, magari non ha familiarità con concetti come il poliamore e le non monogamie etiche. Ci spiace deludervi, ma non è così. Crepet stesso sostiene all’interno del libro di credere solo nella monogamia, affermando che chi ama più partner è insoddisfatt* e non sarà mai un* “grande amatore”. Secondo lui, una relazione non monogama deriva necessariamente da un rapporto monogamo che si è inevitabilmente incrinato.

Come se questo non bastasse, l’autore si lancia in altre discutibili affermazioni, sostenendo che le vittime di molestie non abbiano abbastanza autostima. Infine, incredibile ma vero, riesce addirittura a dedicare una pagina alle persone omosessuali; non emozionatevi troppo, perché Crepet sceglie di usare questo spazio per parlare solo di coming out e delle diverse reazioni dei genitori. Insomma, ci è parso un po’ un contentino messo lì giusto per dimostrare di avere incluso anche un altro orientamento sessuale.

Ricordate che all’inizio della recensione abbiamo specificato la professione dell’autore? Ecco, da uno psicologo e psicoterapeuta ci aspettavamo sinceramente un discorso approfondito sulla terapia di coppia, una spiegazione dei suoi potenziali benefici e la volontà di contribuire a rimuovere ulteriormente lo stigma legato a questo tipo di percorso. L’autore parla effettivamente di terapia di coppia, ma lo fa quasi verso la fine del libro e in modo abbastanza approssimato, affermando che può essere utile soprattutto ai primi scricchiolii della relazione e non quando tutto sta già crollando (su questo siamo d’accordo) e di come lui non creda personalmente alle tecniche di comunicazione. Secondo Crepet, la comunicazione è innata e spontanea, non qualcosa che si può imparare e modificare nel tempo. We agree to disagree.

Fatta eccezione per le sezioni dedicate all’innamoramento e alla gelosia, questo libro ci è troppo spesso apparso ripetitivo (alcuni concetti sono stati inseriti praticamente in ogni capitolo!) e tutto sommato abbastanza vuoto. Si tratta di un saggio che parla di amore analizzandone difficoltà e ostacoli, senza però mai offrire spunti su come avviare un cambiamento positivo (e senza appunto menzionare in modo decente la terapia di coppia). Dobbiamo riconoscere che è scritto in modo molto chiaro e semplice, proprio per essere comprensibile a tutt*, ma questo non giustifica ai nostri occhi la maggior parte dei contenuti al suo interno.

Questa è la prima recensione sul nostro blog che si conclude senza “vi consigliamo questo libro perché…”, dato che non ci sentiamo davvero di suggerirne la lettura a nessun*. Certo, se i temi trattati sono di vostro interesse e non siete infastidit* da stereotipi e pregiudizi, non saremo certo noi a dirvi di non leggerlo.

Speriamo che questa recensione vi sia piaciuta (anche se ci crediamo poco anche noi) e che sia stata per voi uno spunto di riflessione. Come sempre, lo spazio per i commenti è aperto anche a chiunque abbia domande, dubbi o feedback da inviare. Se desiderate invece contattarci privatamente, ci trovate su Instagram come @sessolopotessi o nella sezione Contatti di questo blog.

Buona sessualità a tutt*! ♥

Supportate la nostra pagina con una donazione di qualsiasi importo (a partire da 2€) su Ko-Fi. Ci aiuterete tantissimo a sostenere concretamente il nostro progetto!

Buy Me a Coffee at ko-fi.com

Disclaimer: non siamo psicologi né sessuologi, ma la sessualità è comunque una nostra grande passione. Per domande, problemi o dubbi, suggeriamo sempre di rivolgersi ad un espert*, rimanendo però disponibili a scambiare con voi quattro chiacchiere sul tema.

6 pensieri su ““Sull’amore” di Paolo Crepet

      • Valentinα Grassi ha detto:

        Sono curiosa proprio di leggere di questi stereotipi e monopensiero eterosessuale.
        Avevo letto altri suoi libri che mi erano piaciuti e mi avevano dato ottimi spunti,ma l’amore è un argomento su cui molti psicologi e psicoterapeuti della vecchia guardia come lui sono arretrati.
        Ad esempio i medici che seguono me,sono più arretrati di Crepet sull’argomento amore.

        Mi farebbe comunque piacere leggere dei consigli di libri che ne parlano davvero a 360° dell’amore.

        Piace a 1 persona

      • sessolopotessi ha detto:

        Chiarissimo! Siamo d’accordo, effettivamente è una tematica che viene spesso analizzata in modo “antiquato” e retrogrado, o comunque in modo abbastanza banale e semplificato.

        Per quanto riguarda i consigli di lettura, così su due piedi il primo che ci viene in mente è “Non perderti in un bicchier d’acqua in amore” di Richard Carlson.

        Piace a 1 persona

Lascia un commento