Ciao a tutt* e bentornat* sul nostro blog! Oggi riprendiamo finalmente il tema della finzione dell’orgasmo e di tutto ciò che ruota intorno a questa “simulazione” (se non avete letto la prima parte, la trovate qui). Nell’articolo precedente, le vostre esperienze ci hanno aiutato a riflettere sulle ragioni principali per le quali si finge: paura di deludere l’altra persona, mancanza di comunicazione, stanchezza, noia, insoddisfazione e/o relazione disfunzionale. Come promesso, oggi continueremo ad affrontare il tema, approfondendone l’aspetto comunicativo: dire o non dire la verità? Sarebbe controproducente? Cosa potrebbe succedere? Infine, termineremo l’articolo rispondendo a una domanda che riteniamo fondamentale: “Fingere l’orgasmo è sempre una cosa negativa?”. Se siete pront* a scoprire le nostre riflessioni in merito, continuate a leggere!
Partiamo da un concetto basilare: dire la verità non è un obbligo. Ci sono moltissime situazioni in cui sarebbe consigliabile per portare a un rapporto più aperto e onesto, ma non è un requisito fondamentale e non è sicuramente giusto affermare che parlare sia sempre la soluzione ad ogni problema. Sta a voi valutare le vostre relazioni, la vostra vita sessuale – compresa quella individuale – e scegliere di conseguenza. Personalmente, posso dire che aprirmi con C. e ammettere di aver finto per i primi sei mesi di relazione è stato difficile ma allo stesso tempo incredibilmente liberatorio. Se volete leggere la storia completa e le reazioni che hanno seguito la mia “rivelazione”, leggete questo post:
Per poter affrontare in modo più completo questo aspetto, vi abbiamo posto un’ulteriore domanda tramite le nostre Instagram Stories: “Hai mai detto la verità?”. Il 23% ha risposto di sì, ovvero circa una persona su quattro; un dato secondo noi estremamente significativo, perché evidenzia una delle principali difficoltà relazionali (ma certamente non l’unica): la comunicazione. Ci teniamo a precisare che non giudichiamo minimamente il restante 77% che ha preferito non dire la verità; non ne conosciamo circostanze, rapporti e dinamiche relazionali, perciò non ci permetteremmo mai di fare di tutta l’erba un fascio e dichiarare che l’unico ostacolo che le accomuna è la carenza di comunicazione. Assolutamente no. La scarsa comunicazione è un elemento molto comune e che si può superare con impegno e pratica, ma non potremmo mai ritenerlo l’unico ostacolo possibile all’interno di una relazione.

Rivolgendoci al 23% che ha preferito dire la verità, abbiamo quindi cercato di approfondire uno degli aspetti che più spaventa chi finge: la potenziale reazione dell’altra persona. Abbiamo chiesto allora: “Come ha reagito quando gli/le hai detto la verità?”.
- In realtà ho detto di avere molte difficoltà e non aver mai raggiunto l’orgasmo, penso sia proprio un mio problema anche perché mi capita spesso di provare dolore alla penetrazione. Farò una valutazione del pavimento pelvico.
- Prima male, poi se ne parla e si cerca di migliorare la qualità del rapporto sessuale
- Uno schifo
- Il mio partner ha capito e mi ha chiesto con gentilezza di non farlo più e io mi sono sentita a mio agio
- Entrambi ci siamo finalmente aperti alla comunicazione
- Si era infastidito e mi aveva chiesto di non farlo più
- Non era molto interessato
- Era felice a riguardo
- Lui malissimo, ma io bene perché mi sono liberata di un grosso peso
- L’ho detto in un momento in cui stupidamente volevo ferire il mio partner
- Ho finto indirettamente, facevamo sexting ed era per eccitarla e gratificarla. Se non godevo non era di certo colpa sua. Ero troppo preso da far felice lei, ma ha capito ed eravamo finalmente sereni.

Perciò, dire la verità è sempre controproducente? Onestamente, dipende da tantissimi fattori e non esiste quindi una risposta universale. Ci sono persone che, una volta messe di fronte alla verità, scrollano le spalle, comprendono le motivazioni e passano oltre, altre che se ne disinteressano, altre ancora che si arrabbiano o rimangono deluse. Prevedere con precisione la reazione dell’altr* è impossibile, ci sono troppi elementi in gioco, ma se avete deciso di farvi coraggio e dire la verità a una o più persone con le quali avete condiviso esperienze sessuali, abbiamo qualche consiglio per voi:
- Comunicate nel modo più onesto e aperto possibile
- Non abbiate paura di risultare fragili o vulnerabili, è il fulcro della comunicazione
- Non affibbiate colpe, né agli altri, né a voi stess*; raccontate le cose così come stanno, senza puntare il dito contro nessun*
- Parlate di come vi siete sentit* dopo aver finto l’orgasmo e spiegate perché avete scelto di dire la verità
- Date spazio e tempo all’altra persona per elaborare il tutto e rispondere
- Siate pront* ad affrontare eventuali domande che potrebbe porvi
- Ricordate che una reazione di rabbia, delusione o frustrazione non significa che non sia possibile parlarne ulteriormente e ripartire insieme con più onestà
- Dite la verità solo a persone con le quali vi sentite al sicuro (lo ripetiamo: non è mai un obbligo!).
Prima di lasciarvi andare e concludere l’articolo, rispondiamo finalmente alla fatidica domanda: “Fingere l’orgasmo è sempre una cosa negativa?”. Noi crediamo di no. Ci possono essere situazioni scomode, fastidiose o addirittura pericolose dalle quali è possibile uscire velocemente solo fingendo di aver avuto un orgasmo, per poi andarsene il più in fretta possibile. Se preservare la vostra salute mentale e/o fisica significa fingere per poi allontanarvi velocemente dalla situazione in questione, ben venga. Allo stesso modo, per noi simulare l’orgasmo non è una cosa negativa se si tratta di un gioco prestabilito da tutte le persone coinvolte: se l’altr* è al corrente della finzione e questa viene vista come qualcosa di eccitante per entrambe le parti, non c’è assolutamente nulla di sbagliato. In questo caso l’altra persona è perfettamente consapevole della simulazione e ne ricava eccitazione e godimento; allo stesso modo, chi finge l’orgasmo può partecipare al gioco senza sentirsi sbagliat* o frustrat*, puntando sul divertimento e l’eccitazione che scaturisce dalla “simulazione” consapevole.

La nostra doppia analisi dell’argomento termina qui: sappiamo che non potrà mai essere un approfondimento completo e dettagliato, ma speriamo vi abbia fornito qualche spunto di riflessione o vi abbia spronato ad aprirvi con qualcun*. In ogni caso, grazie per aver letto fin qui e per aver risposto ai nostri sondaggi: siete stat* fondamentali!
Ci teniamo quindi a ringraziare di cuore tutte le persone che hanno scelto di partecipare e dire la loro, contribuendo a mettere in luce la varietà delle diverse prospettive e punti di vista legati alla sfera sessuale. Come sempre, lo spazio per i commenti è aperto anche a chiunque abbia domande, dubbi o feedback da inviare. Se desiderate invece contattarci privatamente, ci trovate su Instagram come @sessolopotessi o nella sezione Contatti di questo blog.
Buona sessualità a tutt*! ♥
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